La Proloco di Cerveteri organizza i festeggiamenti in pompa magna per il santo patrono della cittadina vinicola: il , e , giorno che la Chiesa Cattolica dedica a San Michele, sono in programma eventi sia religiosi che profani, e in particolare stand gastronomici esibizioni a cavallo, intrattenimenti musicali e iniziative in favore delle popolazioni colpite dal terremoto.
Come per la scorsa edizione, la manifestazione si svolgerà all’interno del Parco della Legnara.
Festa di San Michele: il significato agro-pastorale
San Michele Arcangelo, o Sant’Angelo, è un elemento di culto molto sentito delle società rurali medievali e di età moderna, perché era strettamente legato al ciclo dell’agricoltura, e in particolare alla rotazione dei campi. Quella di San Michele Arcangelo, secondo il calendario cattolico, è in realtà una festa doppia, che si celebra l’8 maggio e il 15 settembre, in accordo a caratteristica ricorrente delle società pre-indutriali. Le due date, infatti, dal forte significato agricolo, segnavano l’inizio (8 maggio) e la chiusura (15 settembre) della stagione estiva. Questa tradizione era molto forte in Puglia, sotto il titolo di San Michele, e nell’Agro Romano, sotto il titolo di Sant’Angelo. Qui, in particolare, il 15 settembre segnava il giorno in cui i pastori marchigiani (nelle campagne a nord di Roma) e regnicoli (nelle campagne a sud) completavano la transumanza dalle montagne alla pianura; l’8 maggio era il giorno in cui ripartivano. Nell’Agro Romano queste date segnavano spesso l’alternanza tra i diritti di sfruttamento dei pascoli in favore delle popolazioni residenti e i periodi in cui questi erano dati in affitto ai pastori forestieri. A scandire l’alternanza maggio settembre era però il ciclo del frumento, principale fonte di cibo delle popolazioni mediterranee. Ancora oggi nel Lazio di provincia, è comune imbattersi in celebrazioni legate a San Michele Arcangelo (vedi anche Vitorchiano).
Analogamente gli antichi romani, che fino a tutta l’età repubblicana erano mangiatori di puls (una polentina di farro), avevano incorporato nel loro ricco calendario una festa doppia, si origine antichissima, legata al ciclo agrario: il culto di Anna Perennia. Questa festività, legata al ciclo del far, cadeva il 15 marzo e segnava il risveglio della natura (intesa come natura che nutre), e aveva il corrispondente negli Opiconsivia del 25 agosto festa dell’abbondanza agricola.