Il diavolo e l’acqua santa è un film del 1983 con Tomas Milian, che racconta la storia di Bruno Marangoni, ex centravanti dell’A.S. Roma costretto ad abbandonare il calcio per via di una serie di infortuni, e successivamente caduto in disgrazia e costretto a sopravvivere di espedienti e piccole truffe.
Dopo un finto tentativo di suicidio Bruno conosce Don Gaetano, che lo invita ad allenare la squadra del Castelfranco, immaginario paese del Lazio. Destreggiandosi tra furti e allenamenti, Bruno Marangoni risolleva le sorti della squadra. Per la partita finale, in cui è in palio la promozione, scende in campo direttamente, segnando i gol della riscossa.
Castelfranco, ovvero Bracciano
L’immaginario paese di Castelfranco è, nella realtà, Bracciano: per corroborare la scelta del toponimo era evidentemente necessario scegliere un un centro abitato che avesse un castello, e, nel Lazio, la rocca di Bracciano è sicuramente una prima scelta.
Nel film si vede bene tutta la piazza del Comune (piazza IV Novembre): in alcune inquadrature si vede, sullo sfondo, il castello di Bracciano. A distanza di oltre 30 anni sono cambiate molte cose: l’edicola dove entra Bruno alias Tomas Milian non esiste più, spostata in un altro settore della piazza e completamente rinnovata. Anche la pompa di benzina è stata completamente eliminata da tempo, in base alle norme di sicurezza emanate più recentemente. Appartengono al passato anche le panchine circolari con le palme al centro, eliminate dopo uno sfortunato incontro con il punteruolo rosso. Relegata alla storia anche la ferramenta Cottani. Ancora esistente, invece, il negozio “Al Regalo”. Sparito anche il Banco di Santo Spirito, all’incrocio tra via Trento e via Traversini: nel tempo è stato occupato da diverse attività, oggi è una filiale BNL.
Nel filmato che segue troverai in sequenza le scene girate nel paese di Bracciano.
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