Il fagiolo è una leguminosa estiva, il cui prodotto si raccoglie da giugno (varietà precoci) fino ad agosto. Di conseguenza, nei territori produttori, le sagre dedicate alla più famosa tra le carne dei poveri si ammassano tra fine agosto e metà settembre. Non fa eccezione alla regola la Sagra della fagiolina arsolana, la festa di paese che celebra e valorizza la “Fagiolina arsolana”, varietà di fagiolo di colore bianco, di dimensioni fra i 5 e i 7 mm, un pò tondeggiante, di pasta delicata, facilmente digeribile, scampato all’omologazione delle colture commerciali.
Il fagiolo di Arsoli viene seminato a maggio e raccolto tra la fine di agosto e i primi di settembre, in tempo per la sagra. Il legume è coltivato in terreni sabbioso-argillosi di composizione eterogenea come quelli presenti nelle campagne bagnate dal fosso Bagnatore e dal fiume Aniene. Essendo una pianta rampicante si presta molto bene alla consociazione col mais: un tempo il seme si preparava mescolando il fagiolo con il mais (in rapporti di 1 a 7 kg), per poi seminare il tutto nella stessa buca.
La varietà è stata registrata nel Registro Volontario regionale delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario a rischio di erosione.
Insieme alla fagiolina, nei due giorni della festa vengono riprodotti i piatti tipici della cucina arsolana cucinati ancora secondo la tradizione: “ciciarchiole”, “sagne”, “fasoli lissi”, “fasoli in umido”, “saciccie e braciole de porco”, “pane casaricciu”, “ciammellette de magru” e “vinu bbono”.
L’appuntamento è per l’1 e 2 settembre 2018.