Canale Monterano è un paesetto ai margini settentrionali della Campagna Romana, incastonato tra Bracciano e il mare. E’ famosa per il Parco Naturale e la città fantasma di Monterano, set di innumerevoli film e serie tv.
Quando arriva l’estate il paese si trasforma in una fabbrica di sagre: la Proloco e le battagliere Contrade del paese (Carraiola, Casenove, Centro, Stigliano, Montevirginio, Castagno) si sfidano a colpi di feste fino a Ferragosto, tanto che raramente passa un fine settimana senza che sia stato organizzato qualcosa.
Nelle sagre di Canale va di moda la carne di cinghiale: anche in quelle che non ne fanno espressamente menzione nel nome o sulle locandine.
In inverno, quando arriva Natale, tutto il paese si unisce alla Contrada Carraiola per organizzare lo spettacolare presepe vivente nella perduta Monterano.
Feste e Sagre di Canale Monterano
Primo Maggio alle Olmate
A Canale la Festa dei lavoratori si passa alle olmate, storici viali alberati che collegano Canale, Montevirginio e Oriolo Romano, insieme ai rugbisti del Montevirginio e ai Musi del Muso Festival.
Primo Maggio a Monterano
In realtà i canalesi passano il Primo Maggio all’interno della Riserva Naturale di Monterano. Nella zona delle rovine allestiscono stand gastronomico e intrattenimenti, per una festa dei lavoratori in campagna ma ben organizzata.
Riarto dei butteri (metà maggio)
A Canale c’è una vivace associazione di butteri (i cavalieri della Maremma) che ogni anno, in primavera, organizzano il “riarto” con la sagra dell’acquacotta. Il riarto è l’incontro che i butteri organizzavano prima di partire per la montagna (primavera) o per i prati a valle (autunno) nel corso del quale barattavano le merci che poi sarebbero loro servite durante i viaggi, marchiavano le mandrie con i simboli dei proprietari (la “merca”) e si sfidavano in giochi di abilità a cavallo.
La Rinascita del Feudo (seconda metà di maggio)
Simpatica manifestazione in abiti medievali allestita tra le rovine della città perduta di Monterano.
Sagra delle fettuccine (fine giugno)
La sagra delle fettuccine ha il suo perché, nonostante sia allestita nel quartiere meno caratteristico di Canale: Casenove (in un parcheggio).
Sagra del fiore di zucca (giugno-luglio)
La sagra del fiore di zucca ha presa facile stuzzicando con i fritti più gustosi, ma nel complesso non è niente di imperdibile.
Sagra della patata (prima metà di luglio)
Penultima nata in paese, la sagra della patata ha raggiunto subito il successo un po’ strizzando l’occhio al doppiosenso, un po’ proponendo menù gustosi.
Sagra del cignale (metà luglio)
La sagra del cignale è la sagra più schietta di Canale: in tutte le feste del paese si mangia cinghiale, ma in questa è il protagonista assoluto. Indicata per gli amanti della cacciagione.
Sagra del lombrichello (fine luglio)
La sagra del lombrichello è abbastanza ordinaria e un po’ scopiazzata da quella di Manziana, ma se si ha voglia di raggiungere il paese, non si resterà delusi.
Sagra degli gnocchi (luglio-agosto)
Una buona occasione per assaggiare gnocchi
Sagra della ciccia (inizi agosto)
La più giovane tra le feste di Canale, la sagra della ciccia fa il suo esordio nel 2018. Sembra nata più che altro con lo scopo di colmare un imperdonabile vuoto nel calendario festaiolo canalese.
Sagra delle pappardelle (prima di Ferragosto)
La sagra delle pappardelle è una delle sagre canalesi più consolidate, un riferimento per chi cerca menù a base di cinghiale.
Corsa del bigonzo (fine agosto)
A fine agosto la comunità di Canale Monterano celebra la festa dei santi patroni (San Bartolomeo e Santa Calepodia): i festeggiamenti durano una settimana e raggiungono il culmine con la corsa del bigonzo, competizione popolare dove si sfidano tutte le contrade del paese.
Sagra delle sagre (inizi settembre)
E’ stato un esperimento della Contrada Montevirginio del 2017, che forse non rivedremo più.
Sapori d’autunno (fine novembre)
Sagretta della frazione Montevirginio che cerca ristoro nel vino novello e nel vin brulé
Presepe vivente a Monterano (dicembre-gennaio)
E poi c’è lui, il magnifico presepe vivente allestito nella città fantasma: centinaia di figuranti ricreano il presepe vivente alla maniera di San Francesco, in abiti e ambientazioni medievali. Si paga l’ingresso ma si ricevono in cambio due “leones” da spendere all’interno della manifestazione per ottenere grappa, bruschette, acquacotta, vin brulé.