Settembre e ottobre sono mesi che fanno pensare subito ai funghi, gastronomicamente parlando, e in particolare al principe del sottobosco: il porcino. Gli esperti fungaroli sanno che prati e boschi producono specie commestibili per buona parte dell’anno, e chi va oltre i classici boleti, galletti e ovuli può contare su numerose prelibatezze. I funghi più pregiati e mainstrem, tuttavia, sono quelli autunnali, ed è in questo periodo che nei paesi spuntano le sagre dei funghi.
Il Lazio non è una regione ricca di funghi, ma è generosa per varietà e quantità: le migliori zone di raccolta sono San Felice Circeo, il Terminillo, Filettino, Valgranara e i Monti Simbruini. Se ne trovano anche nel resto della Regione, ma non in grandi quantità. Per la raccolta è necessario avere un apposito patentino, essere in regola con il pagamento del contributo annuale e conoscere la normativa regionale. Il gruppo Facebook dei fungaroli del Lazio è una buona fonte di informazioni e suggerimenti per chi si cimenta con la raccolta dei funghi. In caso di dubbi sugli esemplari raccolti è opportuno rivolgersi all’ispettorato micologico della ASL, che verificherà gratuitamente gli esemplari mostrati.
Feste e sagre: cosa c’è da sapere
Nonostante una produzione non particolarmente abbondante, già in tarda estate spuntano come funghi le sagre dedicate. Molti turisti, in particolare i cittadini romani, partono verso le province per godersi funghi (soprattutto i porcini) appena raccolti e a buon mercato, approfittando delle feste del fungo organizzate dai Comuni e dalle associazioni del Lazio.
Non tutti si rendono conto che le quantità industriali di funghi pregiati che vengono servite alle sagre sono fuori scala rispetto a quanto i boschi laziali sono in grado di produrre, e che i prezzi di vendita non sono compatibili con il vero valore commerciale di porcini, galletti, ovuli etc.
A Lariano, una delle sagre del porcino più apprezzate, si vendono cassette di boleti a 15,00€/kg, quando il prezzo di mercato è il doppio. Né è diversa la situazione nelle altre feste. La verità è che spesso vengono utilizzati funghi di importazione, e non solo alle sagre. Nei casi peggiori vengono millantati per prodotti locali, anziché dichiararne la reale provenienza. Il 2017 è stato un annus horribilis per i raccoglitori di funghi, eppure le sagre hanno lavorato a pieno regime, persino in agosto.
Ciò non significa che bisogna rinunciare a questo tipo di feste: restano dei simpatici momenti di aggregazione all’aria aperta prima dell’inverno, che trasmettono un po’ di calore mentre le giornate, inesorabilmente, si accorciano. L’importante è avere la consapevolezza di cosa si mangia e della qualità dell’esperienza gastronomica.
Le migliori sagre dei funghi porcini del Lazio
LUGLIO
MARCETELLI – Festa del fungo porcino
AGOSTO
BOMARZO – Sagra del fungo porcino
ASCREA – Sagra delle fettuccine ai funghi porcini
SETTEMBRE
ORIOLO ROMANO – Sagra del fungo porcino
LARIANO – Sagra del fungo porcino
ROCCA PRIORA – Sagra del fungo porcino di Colle di Fuori
OTTOBRE
BRACCIANO – Sagra del fungo porcino
BELLEGRA – Sagra delle tacchie ai funghi porcini
Se hai perso le sagre dei funghi forse sei ancora in tempo per le feste della castagna del Lazio.