I presepi viventi sono sempre più spesso l’occasione per visitare i borghi minori: luoghi graziosi che, trasformati per pochi giorni nella Betlemme di 2000 anni fa, acquistano una magia unica.
E’ il caso di Vejano, dove ogni anno da 17 anni la comunità reinterpreta a suo modo la natività di Gesù: 350 maschere e tanta scenografia trasformano per tre giorni il piccolo paese della Provincia di Viterbo nella Palestina del tempo di Erode. Lungo le strade del borgo vengono allestite le situazioni tipiche dell’epoca, e in particolare vengono riproposti gli antichi mestieri: vasai, pittori, scultori, filatrici, tessitori, mercanti, fabbri, falegnami, ricamatrici, locandieri, arrotini, ciabattini, taglialegna, cantori, pescatori, tintori, fornai, pastori, mendicanti, scribi, fedeli in preghiera, veggenti, speziali, popolani in attività domestiche. Non mancano nemmeno scene legate al famoso censimento avvenuto nell’anno zero.
Nonostante la ricca offerta che anima il centro storico di Vejano, il presepe vivente è offerto gratuitamente: a differenza di Sutri e Monterano, qui l’ingresso è libero e non sono previsti biglietti da pagare. L’appuntamento è di quelli più classici, nei giorni del 26 dicembre 2017 e dell’1 e 6 gennaio 2018. Il 26 e il 6 sono le classiche date da presepe vivente, affollatissime di eventi: quella del primo dell’anno, invece, è una proposta interessante, da tenere presente per riempire una giornata che, tipicamente, ha poco da offrire dopo i bagordi del 31.
La Proloco, che è l’organizzatrice dell’evento natalizio, ha realizzato un simpatico manuale dedicato al presepe vivente, e ne ha distribuito una copia digitale.