Torna la Sagra del carciofo romanesco, la kermesse che ogni anno la città di Ladispoli dedica al Cynara scolymus. L’inossidabile festa giunge quest’anno alla sua 69° edizione, grazie al forte interesse che riesce a suscitare fin dal 1950, raggiungendo il picco nelle ultime edizioni del 2017 e 2018.
Il protagonista assoluto è sempre lui, la Mammola, il vero carciofo romanesco: si tratta di una cultivar testa larga e tondeggiante, che meglio di altre varietà si presta a essere cucinata intera, come nelle due ricette tipiche della tradizione romana: alla giudia e alla romana. Un tempo era una prelibatezza coltivata nelle campagne ladispolane: il processo di urbanizzazione degli anni ’60 – ’80 ha praticamente cancellato le campagne che si trovavano all’interno del territorio comunale, e oggi i produttori sono per lo più di Cerveteri (o hanno gli orti nel Comune etrusco). Il paradosso è che Ladispoli celebra come proprio un prodotto di di fatto è di Cerveteri, mentre Cerveteri stenta ad associare il proprio nome a quello della pregiata varietà di cynara che cresce nelle proprie campagne. Il paradosso, tuttavia, è soltanto amministrativo, e deriva dalle scelte fatto nel 1970 quando Ladispoli ottenne l’indipendenza da Cerveteri: il Comune etrusco lasciarono all’ex frazione soltanto una piccola strisce di terra affacciata sul Mediterraneo, che l’edilizia selvaggia saturò in pochi anni.
In attesa del programma della Sagra del carciofo romanesco 2019, sono già state ufficializzate le date dell’evento, che si svolgerà dal 12 al 14 aprile 2019. Proloco e Comune non si sono ancora sbottonati sulle novità e sulle conferme della 69ma edizione e, in attesa della pubblicazione del programma ufficiale, non ci restano che le parole dell’Assessore al turismo e alla cultura: “La manifestazione di quest’anno presenta alcune novità: i giardini Fedeli ospiteranno “Arte, Cultura e Sapori nei giardini” con la presenza di artisti, operatori con opere del proprio ingegno e coltivatori diretti di carciofi e fragole che somministrano il proprio prodotto. Ci sarà inoltre una ulteriore novità che sarà svelata solo più avanti. Come ogni anno è confermata la Piazza dei Sapori con i suoi profumi e sapori da tutta Italia. In collaborazione con la Pro Loco si stanno organizzando eventi relativi al carciofo (conferenze e esibizioni culinarie) e i tradizionali intrattenimenti che anche quest’anno riguarderanno grossi nomi dello spettacolo. Saranno presenti le delegazioni internazionali delle città gemellate. Insomma, si preannuncia una grande Sagra del Carciofo!”.
Le sculture di carciofo
Uno dei momento clou della sagra di Ladispoli è il concorso che vede sfidarsi i produttori di carciofi del territorio in una gara molto particolare: la scultura di carciofi. Utilizzando soltanto i petali o i fiori interi del gustoso ortaggio gli artisti per un giorno devono cimentarsi con la realizzazione di vere e proprie opere d’arte, che vengono esposte e premiate durante la manifestazione, in piazza Rossellini.
Il vincitore dell’edizione 2018 è stato il Gufo di Antonio di Litta, seguito dal Veliero Giuseppe De Angelis e dal Cobra di Emilia Brandinelli.
La Piazza dei Sapori d’Italia
L’area più prestigiosa e gustosa della Sagra del carciofo di Ladipoli è la Piazza dei Sapori d’Italia: nel grande spazio aperto formato dalla confluenza di via Moretti e via Duca degli Abruzzi, nel cuore della cittadina balneare, vengono allestiti 20 chalet ognuno dei quali ospita le specialità di una regione d’Italia. L’intera penisola gastronomica è rappresentata, con vini, formaggi, birre, primi, secondi e dolci tipici dell’area di provenienza. Tra tutti lo stand che riscuote maggior successo è quello abruzzese, che porta a Ladipoli uno dei prodotti simbolo di quella regione: gli arrosticini di pecora. Una presenza fissa nella piazza dei sapori allestita durante la manifestazione è lo chalet degli abruzzesi: una struttura di legno uguale alle altre che durante la sagra si distingue dalla distanza per il fumo che promana e per l’assembramento di persone in fila. Con i tipici bracieri stretti e lunghi e migliaia di spiedini portati dalla montagne, lo chalet dedicato all’Abruzzo convince a fare un salto nella cittadina marittima anche agli allergici al carciofo, per gustare i tipici arrosticini sia di carne di pecora che di fegato.